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Quando l'aurora si levò nel cielo...

Tredici composizioni e armonizzazioni per coro maschile e misto

Gianni Dalla Fina (Schio, VI 1933/1998) apparteneva a quel folto gruppo di direttori autodidatti, appassionati (dilettanti nel senso vero, non dispregiativo, coloro cioè che fanno musica per diletto e non per professione) che dagli anni ‘50 e ‘60, nelle associazioni alpinistiche, nei circoli cattolici e laici, si attivarono creando un mondo corale rigorosamente maschile che non cantava le messe di Perosi, ma la guerra e la montagna, le passioni e vicende umane, la quotidianità. Esempio per tutti fu il Coro della SAT di Trento.

Una buona parte di questi direttori, oltre a dirigere, si cimentava anche

nell’armonizzare molti canti, quasi tutti senza paternità e quindi definiti in modo semplicistico “popolari”, perpetuando una definizione che, a mio avviso, è un errore che dura da decenni: “coro di canto popolare” che non può esistere. Alcuni, anche se non sorretti da studi approfonditi ma da un buon istinto, sapevano armonizzare con gusto e bravura, altri si limitavano ad imitare, altri a rovinare. Col tempo i motivi più famosi della musica leggera, spiritual e gospel entravano a far parte dei programmi da concerto.

Dalla Fina fu attivo nella zona di Schio, alla testa di vari gruppi, ma trovò nella conduzione del Coro Brentegnan di Piovene Rocchette (dal 1971 al 1982) il momento più alto, più visibile del suo impegno. Il fascicolo “Quando l’aurora si levò nel cielo...” offre tredici pagine corali (armonizzazioni e brani originali per voci maschili e miste) che ho scelto da una variopinta raccolta di idee compositive. La mano è felice, essenziale, non cerca le cose impossibili, tiene conto delle potenzialità dei cori amatoriali che Gianni dirigeva e regala delle belle ed efficaci soluzioni. 

Vuole essere un gesto affettuoso e di giusta visibilità, a distanza di anni, per un innamorato del coro, un dilettante eccellente; a lui e ad altri appassionati direttori, il grazie di chi, come me, gode del loro esempio e del loro grande amore per la coralità. 

Mario Lanaro

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